Le grandi imprese sportive hanno da sempre ispirato intere generazioni.
Migliaia di bambini hanno iniziato a dare i primi calci al pallone mossi dal desiderio di ripercorrere le orme del proprio idolo calcistico e ogni settimana, fra la miriade di appassionati che si affrontano sui campi di calcio, c’è chi per circa 60 minuti si immedesima nel suo calciatore preferito trasformando, con la fantasia, una partita fra amici in una finale di Champions League.
Negli ultimi anni tale fenomeno si è evoluto e il legame tra fan e calciatori è diventato sempre più stretto. Questo è successo principalmente per due motivi: i calciatori sono diventati sempre più star dello spettacolo e vi è stata l’introduzione di nuove forme di comunicazione.
Mentre prima il tifoso poteva “vedere” il suo idolo esclusivamente durante la partita, oggi grazie ai social network e ai nuovi media si ha un’interazione diretta e continua.
Il tifoso percepisce il suo idolo sempre più vicino e sente l’esigenza di emularlo non solo per le gesta sportive ma in ogni aspetto della vita quotidiana. Ecco perché assistiamo alla crescente presenza di persone che cercano la massima somiglianza- anche fisica- col proprio idolo imitandone l’abbigliamento, l’acconciatura di capelli, i tatuaggi, ecc.
Questo bisogno di somiglianza con il calciatore preferito è insito nella psiche del calciofilo moderno ed è una di quelle leve di cui – il gestore di club avveduto-, deve tener conto nell’approntare una strategia di marketing (nel senso lato della “commercializzazione”) efficace.
Quali opportunità commerciali derivano da questa dinamica, e come il club di 5-a-side moderno può approfittarne?
L’asse su cui muoversi è quello:
SOMIGLIANZA -> RIPETIZIONE -> EMOZIONE
al fine di creare un vero legame sentimentale tra il cliente e il club.
La tecnica è quella della “messa in scena” propriamente detta, per la quale il cliente si sente immerso nello stesso contesto in cui si muove il suo idolo (nel ns caso il suo club di appartenenza, o un ipotetico “Best Team” creato ad arte).
Parleremo delle tecniche di messa in scena e delle applicazioni pratiche per la facility ideale nel prossimo articolo.
*Scritto in collaborazione con Luca De Angelis